domenica 27 giugno 2010

El Baradei organizza ad Alessandria una grande manifestazione contro la tortura





L'ex direttore generale dell'Agenzia Internazionale per l'energia atomica (IAEA) Mohammed El Baradei ha condotto una manifestazione contro la tortura ad Alessandria coinvolgendo circa quattromila persone, portando avanti in maniera decisa la sua campagna per il “cambiamento” dopo che sembrava avesse rallentato leggermente negli ultimi due mesi.
Al suo arrivo ad Alessandria, poco prima del mezzogiorno di venerdì, El Baradei, che è diventato il più forte oppositore del regime del presidente Hosni Mubarak, ha porto le sue condoglianze alla famiglia del giovane Khaled Said (29 anni) il quale supportava l'opposizione egiziana e che gli uomini della sicurezza hanno picchiato a morte ai primi del mese, mentre il ministero degli interni sostiene che sia morto per aver ingerito un rotolo di Banghu, un tipo di marijuana molto diffuso in Egitto.


El Baradei, che portava sulla sua giacca una medaglia d'oro recante una mezzaluna ed una croce con la scritta “Un popolo solo”, ha visitato la casa della famiglia del giovane rimanendovi pochi minuti durante i quali ha fatto le condoglianze per il giovane Khaled Said, per suo fratello e suo zio.
Poi si è diretto verso la moschea Sidi Gaber as-Sheikh al-Magaur (nel centro di Alessandria) dove ha guidato la preghiera del venerdì, quindi ha condotto la manifestazione di quattromila persone che scandivano slogan affinché cessasse la tortura e venisse destituito il ministro degli interni Habib al-Adli.
In questo modo hanno espresso il loro sostegno all'invito del ex direttore dell'IAEA per un “cambiamento” del regime del presidente Hosni Mubarak, al potere in Egitto da 29 anni.
I manifestanti si sono ammassati tra i blocchi di sicurezza imposti da centinaia di poliziotti in assetto antisommossa di fronte alla moschea, al termine della preghiera del venerdì, e con il loro caldo applauso hanno salutato El Baradei mentre usciva dalla moschea e si univa a loro.
Hanno partecipato alla manifestazione i ragazzi del movimento “6 Aprile” i quali  raccoltisi intorno a El Baradei sono diventati il nocciolo duro della sua campagna, così come i giovani dei Fratelli Musulmani e i rappresentati di varie forze politiche d'opposizione, tra le quali il presidente del partito Al-Ghad (Il domani) Ayman Nur, il deputato Hamdin Sabbahi, numerosi intellettuali e le attiviste egiziane che recentemente hanno fondato il movimento “Donne per il cambiamento”, sostenitrici di El Baradei.
I manifestanti portavano striscioni con le scritte “Dio vendica l'uccisione di Khaled Said” o “No ad un governo che uccide gli innocenti” o “Khaled, o martire, il tuo sangue non è stato versato invano”. Sollevando immagini di Khaled Said circondato da fiori scandivano slogan tra i quali “Né Adli né Habib (il nome ed il cognome del ministro degli interni indicano anche le parole giustizia e amore, ndt.), vattene ministro della tortura” oppure “Cambiamento, cambiamento” e “Crolla, crolla, Hosni Mubarak”.
El Baradei ha partecipato a questa manifestazione di protesta, circondata da posti di blocco istituiti dalle forze di sicurezza tutto intorno, per mezz'ora prima di lasciarla con difficoltà facendosi largo tra i manifestanti.
Il professore di scienze politiche Hassan Nafaa, punto di riferimento dell'Assemblea nazionale per il cambiamento costituita da El Baradei dopo il suo ritorno in Egitto nel febbraio scorso, ha detto che “le grida che oggi abbiamo sentito echeggiare con forza sono grida di cambiamento”. 
Ed ha aggiunto: “Ritengo che il messaggio sia arrivato con chiarezza, oggi abbiamo assistito ad uno spettacolo imponente, credo che vi abbiano partecipato diecimila persone, in aggiunta alle altre migliaia sparse per le vie intorno alla moschea, bloccate dalle forze di sicurezza”. 
Nota inoltre che “se si fosse consentito a questa manifestazione di muoversi oltre quei 500 metri si sarebbero aggiunte altre centinaia di migliaia di persone, noi piangiamo il giovane Khaled Said così come piangiamo il destino di una nazione che soffre la tirannia”.
El Baradei aveva annunciato alcuni giorni fa in una dichiarazione ad un quotidiano indipendente egiziano che avrebbe condotto “ad Alessandria una manifestazione contro la tortura ed una protesta per l'uccisione di Khaled Said”.
La partecipazione di El Baradei a questa manifestazione rappresenta un rinnovato slancio alla sua campagna elettorale che sembrava essersi raffreddata in questi ultimi mesi a causa di dissapori tra lui ed alcuni altri leader dell'Assemblea nazionale per il rinnovamento riguardo i metodi di reclutamento della suddetta campagna.




Articolo originale su al-Akhbar.

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