mercoledì 30 giugno 2010

Al-Asad a Cuba dopo i festeggiamenti in Venezuela: l'unico sinonimo di terrorismo è Israele.






Ziad Haydar


Caracas – Il presidente siriano Bashar al-Asad ed il venezuelano Hugo Chavez sono usciti spesso dal protocollo durante i due giorni scorsi, esprimendo un calore umano e politico condiviso tra loro due, tra i due popoli e i due Paesi. Al-Asad ha descritto il suo omologo venezuelano come “un simbolo della resistenza per America latina, la regione araba ed il mondo intero” mentre Chavez  ha decorato il suo ospite siriano con la fascia del liberatore Simon Bolivar ed una copia della sua spada, elogiandolo e definendolo uno dei “redattori” del nuovo mondo.


In conclusione Al-Asad ieri ha visitato, insieme a Chavez, la comunità siriana in Venezuela, prima di sportarsi a Cuba per due giorni di colloqui politici con il presidente Raul Castro. E' anche possibile che incontri il leader cubano Fidel Castro prima di partire alla volta del Brasile.
Nel suo discorso ad A-Asad Chavez ha detto: “Questa onorificenza (Bolivar) è il nostro riconoscimento per tutti gli sforzi che avete fatto e che continuate a fare alla testa non solo del popolo siriano ma anche di quelli arabi e di tutto il mondo nella lotta continua e coraggiosa per la libertà dei popoli... per la pace e la vita... non esagero quando dico che sei uno degli autori del mondo nuovo”.
A sua volta Al-Asad ha risposto: “Fratello, poiché rappresenti un simbolo di resistenza in America Latina, nella regione araba e nel mondo intero, e poiché rappresenti un popolo che combatte, quello venezuelano, e un baluardo che difende la giustizia, specialmente nella regione araba, ti conferisco la Wisama Ummiya, che è la più importante onorificenza in Siria”. Assad ha affermato nel corso di una conferenza stampa congiunta con Chavez che “non c'è nessuno al mondo che non rispetti Chavez”, “siamo di fronte ad un governo, quello israeliano, che non darà al popolo palestinese uno Stato indipendente, un governo estremista che cerca di innescare la guerra, le divisioni e i problemi nella regione”.
Ha aggiunto che: “Io e Chavez siamo pienamente d'accordo nel sostenere la resistenza ed il diritto a resistere di ogni popolo che veda i suoi diritti violati e le sue terre occupate”, “definire la resistenza terrorismo è inaccettabile, secondo noi il terrorismo in Medio Oriente è sinonimo di una parola sola: Israele, ma crediamo che le trattative siano la strada naturale per la pace. Non siamo per le guerre o gli assedi però quando le trattative falliscono nel loro scopo di pacificazione allora l'alternativa è la resistenza e tutti noi dovremmo sostenerla”.
Chavez ha affermato che “il Golan ritornerà al popolo siriano perché a lui appartiene, non vogliamo che continuino le guerre ma un giorno il governo di Israele, diventato il braccio armato dell'imperialismo che minaccia noi e i nostri popoli, verrà rimesso al suo posto”.




Articolo originale su as-Safir.

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