Ambienti turchi sospettano legami tra Israele e i ribelli curdi

Alcuni ambienti del governo turco sospettano che dietro l'escalation delle operazioni dei ribelli curdi nel nord del Paese verificatasi a partire dal marzo scorso ci sia l'entità sionista.

Gli scontri tra il PKK e l'esercito turco hanno fatto circa 130 morti tra i separatisti e più di 43 tra i militari turchi.

Secondo il sito turco “Cause on line” alcuni ambienti ufficiali turchi evocano l'eventualità che l'entità sionista stia apportando un sostegno militare ai gruppuscoli armati curdi, spingendoli a portare avanti le loro azioni militari contro le forze turche.

Le relazioni tra i due Paesi continuano a degenerare dall'offensiva omicida israeliana contro la Striscia di Gaza denominata “Piombo fuso”, che ha ucciso 1400 persone. Ankara aveva allora accusato Tel Aviv di commettere crimini contro l'umanità e di uccidere intenzionalmente famiglie e bambini palestinesi. Le relazioni hanno conosciuto un nuovo peggioramento dopo l'attacco israeliano contro la Freedom Flotilla, in particolare contro la nave turca Marmara nella quale nove pacifisti sono stati uccisi.

L'attacco israeliano alla Marmara ha avuto luogo in concomitanza con un violento attacco curdo ad una base navale turca nel nord del Paese che ha causato sei morti tra i militari turchi.

Domenica il PKK ha fatto il grande salto, minacciando di attaccare tutte le città turche se l'esercito turco dovesse proseguire la sua politica di scontro.

Articolo originale (in francese) su Al-Manar TV