sabato 24 aprile 2010

Concorso musicale nazionale palestinese: la maledizione del satellite persegue i partecipanti.

Ramallah (Cisgiordania) – Reuters – 

Si è concluso ieri presso l'istituto nazionale di musica “Edward Saiid” il concorso “Musicale nazionale palestinese” con la partecipazione di 380 compositori, musicisti e cantanti provenienti da Cisgiordania, striscia di Gaza, Gerusalemme, Golan siriano occupato e palestinesi che vivono in Israele.

Il direttore generale dell'istituto di musica Sahil Khoury al termine dell'esibizione canora di 14 ragazzi e ragazze, ha detto: “Hanno partecipato con noi a questa terza edizione del concorso “Musicale nazionale palestinese”  380 concorrenti nelle sezioni di musica orientale e classica, composizione e canto nelle sedi dell'istituto a Gerusalemme e Ramallah sia con la presenza personale che in video conferenza”.
Ha aggiunto: “Tutte le competizioni, eccetto quella di canto, si sono tenute a Gerusalemme, ed i concorrenti, palestinesi di Israele, del Golan, della striscia di Gaza e della Cisgiordania hanno partecipato insieme a noi dall'otto di questo mese; la cerimonia conclusiva per annunciare i risultati e proclamare i vincitori si terrà domani [l'articolo è del 19 aprile] al Palazzo della cultura di Ramallah.

Il musicista Marcel Khalife fa parte della commissione che giudicherà le composizioni di 14 partecipanti.
Dice Khoury: “Quest'anno abbiamo un nuovo premio intitolato a Marcel Khalife dedicato ai giovani compositori palestinesi, vuole essere un incoraggiamento all'innovazione ed un sostegno per i giovani autori che abbiano meno di 40 anni”.
La giuria del concorso, che includeva il compositore Issa Boulos, il suonatore di 'ud Samir Jubran, e gli artisti Rima Talhami e Hani Asaad ha ascoltato ieri, nel salone dell'istituto, 14 voci che hanno cantato Umm Kalthoum, Mohamed Abd el Wahab, Abd el Halim Hafez, Fairouz, Samih Shakir e Marcel Khalife, tra le quali sono ne sono emerse di promettenti.
Rima Talhami ha affermato che “i concorsi ci danno la possibilità di ascoltare giovani voci palestinesi che vogliono esprimersi. Oggi abbiamo ascoltato delle voci molto belle e mi permetto di dire tra le migliori presenti sulla scena artistica”. Ha aggiunto che “queste voci grezze hanno bisogno di essere protette così come hanno bisogno che si lavori di più affinché si preferisca lo spirito delle canzoni al facile sentimentalismo che propongono in questi giorni i canali satellitari. Bisogna presentare il patrimonio canoro nella sua cornice”.
Ha rilevato inoltre che la fascia di età più piccola nella competizione canora, quella fino ai 16 anni, non era di un livello adeguato, “sembrava influenzata dai canali satellitari e dal modo di cantare che promuovono i grandi, perciò la commissione ha invitato a non assegnare il primo premio a nessun partecipante”.
Boulos non è apparso soddisfatto del livello dei partecipanti e ha detto: “non si tratta di cinismo... il canto deve essere studiato, appreso. Bisogna imparare dalle esperienze dei grandi artisti come Umm Kalthoum... cantare non è solo ripetere le parole”.

Articolo apparso su Al Hayat.

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