domenica 16 maggio 2010

La Russia vede la possibilità di un accordo con la proposta brasiliana di uno scambio di uranio con l’Iran

Il presidente russo, Dimitri Medvedev, giovedì scorso ha dichiarato di vedere nella proposta avanzata dal Brasile di uno scambio di uranio arricchito con l’Iran una possibile via di uscita dall’impasse sul programma nucleare iraniano.
Il Brasile difende l’idea secondo la quale la Turchia sarebbe la depositaria dell’uranio iraniano leggermente arricchito.
Il presidente Luiz Inácio Lula da Silva ha già discusso la questione a Washington con il premier turco Recep Tayyip Erdogan e con il presidente degli USA Barack Obama, come alternativa alle dure sanzioni che propone il governo americano.
«Se questo tipo di proposta avrà l’appoggio di tutti i partecipanti a questo processo, allora non sarà una maniera malvagia di risolvere la situazione», ha detto Medvedev.
Secondo la proposta delle potenze, sotto la mediazione della AIEA (Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica), l’Iran imbarcherebbe il 70% del suo stock di uranio leggermente arricchito, che sarebbe poi convertito – in Francia o in Russia – in capsule di combustibile compatibili con la produzione di isotopi per uso medico.
Teheran ha rifiutato la proposta sostenendo che il progetto dell’accordo non presentava le garanzie necessarie per la consegna del combustibile. Dopodiché, il paese ha presentato una controproposta per un interscambio graduale e ha intervallato accenni di dialogo con dure dichiarazioni sulla sovranità del suo programma nucleare.
Con la paralisi delle negoziazioni, l’Iran ha annunciato di aver iniziato lo scorso febbraio ad arricchire l’uranio del 20%, proprio in risposta al risentimento delle grandi potenze. Da allora, gli Stati Uniti guidano una campagna per un nuovo giro di sanzioni in seno al Consiglio di Sicurezza dell’ONU.
Gli iraniani corteggiano Brasile, Turchia e altri membri non permanenti del Consiglio di Sicurezza per prevenire possibili sanzioni. Soltanto i membri permanenti del Consiglio – Cina, USA, Francia, Stati Uniti e Russia – possono approvare la proposta delle sanzioni, ma la forte opposizione dei membri non permanenti potrebbe rafforzare il caso iraniano.
Il Brasile ha sollecitato i Paesi occidentali a negoziare una soluzione equa con l’Iran sul suo programma nucleare e ha chiesto a Teheran di offrire garanzie sul fatto che il suo programma nucleare non abbia ambizioni militari.

Scritto da Redazione Locale, Folha de São Paulo
disponibile online all'indirizzo: http://www1.folha.uol.com.br/folha/mundo/ult94u734004.shtml

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