venerdì 15 ottobre 2010

Imam omosessuali contro l'esclusione dei gay


Due imam dichiaratamente omosessuali hanno partecipato sabato a Parigi ad un'assemblea di militanti omo musulmani venuti da tutto il mondo ed in particolar modo dal Maghreb. Il loro messaggio: essere omosessuali e musulmani non è incompatibile. Che ne pensano i nostri teologi [la rivista è tunisina n.d.t.], conosciuti per la loro interpretazione tollerante dei testi dell'Islam?









“E' possibile essere un buon musulmano pur essendo omosessuale”, afferma l'imam Moulana Muhsin Hendricks, sudafricano, l'unico imam al mondo, insieme a Daayiee Abdullah di Washington, ad affermare pubblicamente la propria omosessualità.
Sabato erano entrambi a Parigi, sotto la severa protezione della polizia, per partecipare alla prima Conferenza internazionale delle associazioni omosessuali musulmane (Calem).



Riconciliare fede e sessualità
Essere un buon musulmano significa essere in pace col proprio cuore e con la propria anima - spiega Daayiee Abdullah. Bisogna raggiungere il punto in cui i due poli della propria vita, la fede e la sessualità sono riconciliati. Il mio studio personale del Corano mi ha dimostrato che ciò e possibile”. Per i due religiosi non v'è nulla nel Corano che condanni l'omossualità e quelli che lo fanno in suo nome malinterpretano.
La comunità musulmana non è necessariamente pronta ad accettare le differenze” e d'altro canto “l'Islam è spesso percepito male dalla comunità LGBT”.
Per “gettare dei ponti tra le comunità” e garantire “il diritto di essere gay e musulmani” l'imam Hendricks ha creato 13 anni fa in Africa del Sud The Inner Circle, l'unica associazione di rilievo internazionale di omosessuali musulmani.
La sua missione: "lottare contro l'interiorizzazione dell'omofobia che porta al suicidio certi musulmani omo e contro i matrimoni forzati e la pressione sociale che spinge alcuni omosessuali a condurre una doppia vita".
Alter associazioni dello stesso tipo erano rappresentate all'incontro di Parigi, come Homos musulmans de France (HM2F), organizzatrice del meeting. Sapendo che in alcuni Paesi musulmani l'omosessualità e considerata un crimine passibile di sanzioni penali che posso giungere fino alla pena di morte, come in Iran, numerosi partecipanti hanno preferito mantenere l'anonimato, come nei loro Paesi d'origine.
E' certo che "un giorno tutti i Paesi musulmani accetteranno gli omosessuali", predice Moulana Muhsin Hendricks. Che rapidamente stempera il suo ottimismo: "Ma ci vorrà del tempo e non so se sarò ancora in vita per vederlo".

Oubrou: un imam pro-homo
I nostri fratelli di "Rue 89" hanno intervistato un imam francese di origine magrebina, Tareq Oubrou, imam di Bordeaux, che si è distinto firmando nel marzo 2010 l'appello mondiale contro l'omofobia.
Per giustificare il suo gesto l'imam ha spiegato: "Non farò dell'autismo religioso, non farò finta che l'omosessualità non esista. L'appello era contro la violenza subita da chi non è parte della pratica sessuale maggioritaria. La nostra società ha bisogno di pace. Non voglio che la mia religione sia associata alla violenza, perché ciò avrà un impatto negativo sulla società ed io sono responsabile della mia comunità. Non voglio che i musulmani siano stigmatizzati come antisemiti od omofobi".
L'omosessualità non è vietata dall'Islam? Risponde un teologo: "La sua pratica non è sostenuta dall'Islam ma i musulmani omosessuali sono dei musulmani a tutti gli effetti. Il fatto di stigmatizzarli, di far loro violenza e molestarli è contrario all'etica comune".
I teologi che condannano l'omosessualità ed i giudici che pronunciano pene di morte contro gli omo danno "una lettura dell'Islam che si basa su hadhit non autentici", spiega Oubrou. L'hadith che recita: "Quando due uomini giacciono insieme il trono di Dio viene scosso" sarebbe secondo lui "apocrifo, inventato".
"Nessun testo univoco, autentico, fa menzione di alcuna sanzione contro gli omosessuali", spiega l'imam di Bordeaux. Certo, ammette, "eticamente parlando il Corano non ammette l'omosessualità", "ma il passaggio da questa condanna morale ad una condanna giuridica non esiste", afferma Oubrou.
Che ne pensano i nostri teologi, conosciuti per la loro interpretazione tollerante dei testi dell'Islam? Saremmo curiosi di sentire il loro parere su questa questione.


Articolo originale apparso su Kapitalis e tradotto dal francese.
Articoli simile sono reperibili su Tetu, Respect Mag e Rue 89

4 commenti:

Giorgioguido Messina ha detto...

Ho letto su diversi media arabi dei commenti a questa notizia ed emergono almeno quattro correnti di pensiero:
- Chi è disgustato dall'omosessualità e dall'idea che un omosessuale o una donna possano essere imam
- Chi non si preoccupa più di tanto dato che quanto sostiene un imam va bene per la sua comunità e nulla di più. Si vede che operano in comunità con grandi percentuali di LGBT
- Chi vede in questo fatto i segni di un complotto volto a smembrare l'Islam, in particolar modo quello euro-occidentale.
- Infine ci sono quelli che provano pena per i succitati personaggi e pazientemente cercano di capire e spiegare.

Camilla ha detto...

I citati personaggi di cui parli nell'ultimo trattino chi sono, gli omofobi o gli imam? Nel primo caso sono contenta che qualcosa si muova... Altrimenti c'è ancora strada da fare.

Giorgioguido Messina ha detto...

I personaggi succitati sarebbero gli omofobi, sono stato poco chiaro.
Grazie a Dio c'è una parte della società più tollerante (quella in fin dei conti a cui appartengono gli imam dell'articolo) ma ho dovuto tristemente constatare che in molti forum erano minoranza. Non esigua ma comunque minoranza.

Camilla ha detto...

Ti ringrazio per la tua precisazione, in realtà si capiva ma volevo essere sicura, dato che cambiava del tutto il mio giudizio... Purtroppo è abbastanza normale che non sia la maggioranza ad essere a favore dei gay, perché è difficile scrollarsi di dosso da un giorno all'altro pregiudizi radicati in secoli. L'importante è che ci siano altre persone che non la pensano così, almeno fanno vedere che in realtà l'essere omosessuali è una condizione normale e non vedo come possa essere incompatibile con l'islam o con un'altra religione. E per questo grazie della bella notizia. Riguardo alla proposta di una sezione musica, ne sarei una fan entusiasta. Ottima idea davvero.