martedì 12 ottobre 2010

Israele, nuovo pacchetto di leggi razziste

Ieri si è aperta la sessione invernale della Knesset, il parlamento israeliano, e come paventavano alcuni giornalisti tra i quali Asad Telhami e le associazioni per i diritti civili "sono state presentate una serie di leggi razziste ed anti-democratiche, volte a ledere i diritti della minoranza palestinese in Israele (1,6 milioni di abitanti su un totale di 7,6 milioni) e minare la democrazia".


Secondo il quotidiano al-Hayat il promotore di queste leggi sarebbe l'attuale presidente della commissione parlamentare "Costituzione, legge e giustizia", il parlamentare del partito radicale Ysrael Beitenu, David Rotem


Ieri si è discussa ed approvata (si è trattato di una discussione pro-forma, l'approvazione era data per scontata) una legge che prevede per i nuovi cittadini un giuramento di fedeltà allo Stato di Israele "ebreo, sionista e democratico ed ai suoi simboli e valori", il mancato riconoscimento dello Stato su queste basi comporterà pene detentive.


Il pacchetto di leggi che sarà presentato prevede inoltre una misura che priverà i partiti e le organizzazioni arabe del sostegno dato dal governo alla commemorazione della Nakba del 48.
Un'altra legge derogherà a delle commissioni preposte ad esaminare le candidature per un alloggio il diritto di respingere chi non è ritenuto appropriato, violando il diritto, garantito dalle leggi di uguaglianza, di scegliere i propri luoghi di residenza. In questo modo diverranno discriminanti le proprie convinzioni politiche e l'appartenenza religiosa.
L'Autorità Palestinese sostiene che si tratti di un tentativo di deportare i palestinesi del 48 ed a chiesto al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite di intervenire.


Tra le altre cose è al varo una legge atta a smantellare tutte quelle istituzioni che conducono una campagna per perseguire i dirigenti dello Stato di Israele per i loro crimini nonché una legge che prevede pene per quegli editori che pubblicheranno materiale contrario alla definizione di Israele come Stato ebraico.


Si tratta, a detta di molti, di leggi razziste che dimostrano quanto il partito radicale di Lieberman stia prendendo piede in Israele ed esacerbando i conflitti interni.



7 commenti:

Anonimo ha detto...

balle. intanto non si parla di stato "sionista" ed il mancato riconoscimento non comporta nessuna "pena detentiva" ma solo la non attribuzione della cittadinanza. sono leggi inevitabili che servono a smontare l'ipocrisia di chi vorrebbe sotto il falso riconoscimento di uno stato "laico" continuare a combattere per la cancellazione, se non militarmente demograficamente, dello stato ebraico, "ebraico" come definito nella madre delle risoluzioni onu, quella del 1947. razzista è chi, come i palestinesi sirifiutano di concedere l'autoderterminazione dello stato israeliano.
www.maurod.ilcannocchiale.it

Giorgioguido Messina ha detto...

Anonimo, per dire che quanto scrivo sono balle dovresti fornire qualche fonte come ho fatto io. Una volta fatto possiamo discutere.
Ad ogni modo quello che più mi preoccupa è la svolta che Israele sta prendendo, non vorrei che Lieberman riuscisse nel suo intento di operare una pulizia etnica.
Per concludere, quando parli di autodeterminazione pensa che i Palestinesi in pratica nemmeno ce l'hanno uno Stato

Anonimo ha detto...

bhe, che siano balle lo puoi trovare nel 99% delle fonti a disposizione, basta un minimo di impegno su dai, se poi la tua fonte è il resto (1%), siti arabi che mettono ben in mostra la cartina della "palestina" senza traccia di israele, lasciami dubitare un pochettino.
lieberman non vuole alcuna pulizia etnica, ma solo fedeltà alla nazione.
i palestinesi lo stato non ce l'hanno perchè non l'hanno mai voluto, gli è stato offerto fin dall'inizio, nel 1947, ma ciò significava riconoscere israele, e questo per loro era ed è un po troppo.
www.maurod.ilcannocchiale.it

Giorgioguido Messina ha detto...

Guarda un po' cosa ho trovato su Haaretz [http://www.haaretz.com/print-edition/opinion/the-jewish-republic-of-israel-1.318135]
Poi come ti permetti di dire che la stampa araba rappresenti l'1% dell'informazione a riguardo? Se vuoi discutere qua si cerca di farlo seriamente, con la stessa serietà con cui mi dedico a cercare fonti, documentare articoli e tradurre. Quindi buttare cifre a caso e mettere in dubbio il mio impegno e la mia capacità di documentarmi sono, oltre che fuori luogo, offensivi.
Fatte queste premesse, se vuoi, possiamo continuare a discutere.
Spero solo di sbagliarmi su Lieberman, davvero. Purtroppo però non sono l'unico a temere una cacciata degli arabi israeliani.

Anonimo ha detto...

ti sei fatto un autogoal.
1) quell'articolo io l'avevo già letto nei giorni scorsi
2) quell'articolo è un articolo di un opinionista (che io evidentemente non condivido) che dimostra soltanto la superiorità della democrazia israeliana in cui c'è un libero dibattito di opinioni
3)non si parla di giuramento "sionista" come dici nel tuo post
quanto all'informazione te ne metto due
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/mondo/2010/10/10/visualizza_new.html_1734437512.html
http://www.apcom.net/newsesteri/20101007_133017_1e3db95_99407.html
potrei metterne anche qualche altro centinaio, ma sinceramente non ne ho voglia

Giorgioguido Messina ha detto...

Non capisco davvero perché mi sarei fatto un autogoal.
1) E allora?
2)L'articolo di Levy dimostra che in Israele c'è chi teme la pericolosa svolta a destra del governo e la deriva razzista che sta prendendo.
Superiorità della democrazia israeliana su cosa? Credi che in Libano, Egitto, Iraq, Qatar, Maghreb, ecc... la stampa non ospiti dibattiti e punti di vista differenti?
3)Dato che le nostre fonti sono discordanti a questo punto non resta che procurarsi il documento originale. Cosa che, mea culpa, avrei dovuto fare sin dal principio.

Anonimo ha detto...

Non capisco davvero perché mi sarei fatto un autogoal

1) era a puro titolo informativo

2) i paesi arabi non sono tutti uguali, ma per esempio, in palestina, chi è sospettato di essere una spia israeliana viene ucciso, nessuno, neanche abu mazen ha il coraggio di dire che israele pè unostato ebraico, altrimenti lo fanno fuori, se qualcuno si permettesse di dire che le associazioni paramilitari, come hamas, andrebbero disarmate per far posto ad un esercito guidato dal governo, verrebbe trucidato, c'è un lavaggio di cervello fin dalla nascita, alla scuola si studia che israele nonesiste, il dissenso di fatto non esiste, in israele è tutta un'altra storia, e non capirlo lo ritengo gravissimo

3)lascia stare avresti solo una brutta delusione

www.amurod.ilcannocchiale.it