lunedì 9 maggio 2011

Week-end con il morto

Tunisi in questi ultimi giorni è stata teatro di alcuni avvenimenti di difficile interpretazione ed è proprio per via di questa complessità che fin'ora mi sono astenuto dallo scrivere e commentare. Forse però è giunto il momento di buttare giù qualche considerazione e di fare il riassunto delle puntate precedenti.
L'ex ministro degli interni Farhat Rajhi, un magistrato che venne scelto dal governo provvisorio per via della sua estraneità ai giochi politici e da molti ritenuto un personaggio pulito, rilascia delle dichiarazioni "confidenziali" ad una coppia di giornalisti, stagisti presso una rivista on-line. Giovedì il video di queste confidenze fa la sua apparizione in rete. Il succo delle dichiarazioni di Rajhi, o meglio ciò che nelle ore successive accenderà l'ira dei tunisini, si può riassumere nei seguenti punti:
1- Gli uomini del Sahel e di Sousse vogliono mantenere il potere nelle loro mani.
2- Nel caso in cui Ennahdha (il partito di ispirazione religiosa) vincesse le elezioni l'esercito sarebbe pronto a fare un colpo di Stato.
L'indomani a Tunisi molti cittadini scendono per le strade dell'avenue Bourguiba manifestando contro gli inciuci resi pubblici da Rajhi. La polizia, presente in maniera massiccia sin dalle prime ore, scarica i suoi manganelli sui manifestanti e sui giornalisti, ferendo anche due inviati di al-Jazira e facendo irruzione nella sede del quotidiano La Presse, poco distante dal luogo della manifestazione. Negli scontri ci scappa anche un morto.
La repressione agita gli animi e nella notte, nei quartieri della periferia ovest di Hayy Tahrir e Hayy Ettadhamon e nella zona sud di Zahrouni, gruppi di giovani apparentemente disinteressati alla politica giocano per qualche ora a guardie e ladri con la polizia che cerca ora di accerchiarli, ora di disperderli con i lacrimogeni.
Sabato mattina lungo l'avenue ci sono gruppi di liceali che in maniera poco organizzata manifestano contro la polizia, le forze dell'ordine stanno al gioco e li caricano, stavolta senza troppa convinzione. Il tutto va avanti per un'oretta. Giusto il tempo di distrarre giornalisti e cittadinanza da quanto stava accadendo poco distante da lì, lungo avenue Mohammed V. Studenti e cittadini infatti manifestano contro il partito Ennahdha.
Sono musulmano, sono tunisino, sono contro Ennahdha.
Non accetteremo un secondo RCD.
Manifestazione lungo Av. Mohammed V contro Ennahdha


Dopo le batoste che il partito di Ghannouchi aveva preso nelle ultime settimane a Kelibia e Monastir, si temeva che lo stesso sarebbe accaduto a Tunisi; gli scontri di sabato hanno dato un inaspettata mano d'aiuto agli islamisti dal volto moderato. Se non fosse che Rajhi sia un peccatore lontano dal pensiero di Ghannouchi & Co. uno potrebbe anche pensare che questa strana pubblicazione di informazioni confidenziali, fatta da un ministro a due giornalisti stagisti presso una rivista sconosciuta, sia stata architettata col fine di distogliere l'attenzione generale dalla manifestazione anti Ennahdha...
Indipendentemente da queste considerazioni segnalo il fatto che per evitare saccheggi e disordini il governo ha offerto alla cittadinanza un week-end da trascorrere in casa, imponendo il coprifuoco su tutta Grand Tunis dalle nove di sera alle cinque del mattino, nelle notti di sabato e domenica.
Oggi si torna a scuola, vedremo cosa succederà...

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