sabato 15 gennaio 2011

Il comandante fugge ma i topi non vogliono abbandonare la nave

Ben Ali barra, wa tawwa?


Ieri è stato il grande giorno ma c'è ancora molto da fare.
Il presidente Ben Ali ha lasciato il Paese a bordo dell'aereo presidenziale (che i tunisini vorrebbero veder restituito, in quanto proprietà pubblica) ed in un primo momento è volato in direzione nord verso Malta, da li ha proseguito verso Parigi dove è rimasto parecchio tempo sospeso. Non avendo ricevuto il permesso di atterrare si è diretto allora verso Jedda, Arabia Saudita. 
E' importante rimarcare il fatto che Ben Ali pur avendo abbandonato il Paese non ha lasciato la sua carica ma ha delegato il Primo ministro Mohammed Ghannuchi al ruolo di presidente ad interim.
Il problema è che questa carica speciale, come definito dall'articolo 56 della costituzione tunisina, non ha il potere di indire nuove elezioni quindi la situazione è abbastanza confusa, i tunisini hanno l'impressione di essere stati presi in giro...
Nella foto Benny d'Arabia


da qualcuno e stanno ancora sul chi va là, consci di poter perdere le loro conquiste in un batter d'occhio. Segno manifesto del grande inganno che si vorrebbe perpetrare è che durante il suo discorso televisivo il neo-presidente indossasse la cravatta viola, simbolo del "benalismo".
La situazione subito dopo la fuga del rais ha preso tinte da guerra civile con scontri tra poliziotti e militari. I poliziotti e le milizie del RCD hanno cominciato ad andare casa per casa a razziare e malmenare mentre l'esercito e gruppi di cittadini si organizzavano per contrastarli. Durante la sera gli uomini del ministero degli interni hanno attaccato gli ospedali, per evitare che i tunisini potessero curarsi, hanno attaccato i supermercati per generare una crisi alimentare ed hanno attaccato le stazioni per impedire ogni movimento.


Nella foto uomini in abiti civili saccheggiano un supermercato e caricano la refurtiva su un furgone della polizia.


A scaldare ulteriormente gli animi ci pensa Takriz, un gruppo molto attivo nella lotta al regime che, operante presumibilmente da Londra, ha svolto un'opera importante di denuncia del regime ed ha fornito alla lotta diversi strumenti informatici volti alla tutela dell'anonimato. Questo gruppo da ieri incita la gente ad assaltare il ministero degli interni e la sede del RCD, minacciando di passare al "piano B" (senza specificare di cosa si tratti) se nessun generale dovesse cogliere la palla al balzo arrestando tutti i membri del RCD ed organizzando subito nuove elezioni. 
Non tutti i tunisini sembrano essere d'accordo con questa posizione, in molti preferirebbero che la situazione si stabilizzasse evitando altra violenza, altri temono che un assalto al ministero degli interni possa far sparire nei disordini le prove dei crimini della polizia e degli alti responsabili. Altri ancora sospettano che il gruppo Takriz faccia gli interessi di qualche "entità" non tunisina.
In questo clima di confusione l'importante sembrerebbe però restare uniti, riuscire a consegnare Ben Ali e la "famiglia" alla giustizia ed organizzare delle elezioni al più presto evitando che  membri del RCD restino nei posti chiave dello Stato.
In attesa di nuovi sviluppi (che verranno come sempre comunicati tra i commenti o nella pagina FB del canale) vi lascio con questo video commovente: un avvocato sfida il coprifuoco e le bande RCDiste per gridare nel cuore della notte e nel cuore della capitale "Viva il popolo tunisino, viva la Tunisia libera".

1 commento:

Giorgioguido Messina ha detto...

In questo momento anche Takriz invita alla calma e modera i toni.